ORIGINI
Lo yoga sciamanico è stato inizialmente trasmesso oralmente, prima di essere formalizzato per iscritto nel VI secolo d.C., con la raccolta dei Tantra. Questa pratica combina il buddhismo tantrico sciamanico Vajrayana del Tibet, l’induismo tantrico sciamanico (Shaktismo), il giainismo tantrico sciamanico, l’animismo tantrico e la psicologia alchemica occidentale.
Lo yoga sciamanico non può essere attribuito a una singola fonte storiografica, se non al sincretismo stesso, che rappresenta la fusione di religioni di diverse origini. La tradizione dello Yoga Sciamanico è antica e di natura spirituale, rappresentando la spiritualità primordiale legata alla Grande Madre, la più antica di tutte.
COME SI PRATICA
Possiamo sintetizzare in due elementi principali la pratica:
- tecniche per raggiungere l’estasi sciamanica
- lo storytelling di natura


L’ESTASI SCIAMANICA
L’estasi è un’espansione della coscienza (dall’ecstasis, dal greco ἔκστασις che significa “turbamento o stato di stupore della mente”, derivato da ἐξίστημι che significa “mettere fuori” e, in senso intransitivo e riflessivo, “uscire da sé”, come definito da TRECCANI).
Nel sistema YS, questo stato mira all’unità con l’anima e con il divino, superando la mente comune.Questo processo avviene attraverso tecniche di trance, respirazione e movimenti fluidi che richiamano il mondo animale.

STORYTELLING
Per uno sciamano il racconto è uno strumento indispensabile. Come la trance e l’estasi, consente di ridefinire il sistema di valori per favorire la guarigione interiore insieme agli spiriti. Grazie al racconto, lo sciamano e il paziente possono esplorare mondi diversi, recuperare frammenti dell’anima e comunicare con gli antenati e la natura.